Un’iniziativa che suggerisce una nuova visione sul tema dei rifiuti è “Giacimenti Urbani”, una mostra evento dove tema centrale è l’approfondimento del valore che i rifiuti hanno nella vita quotidiana. Ma non solo, “Giacimenti Urbani” è anche una mappa in cui sono indicati tutti quei luoghi, ormai rari, in cui si fa di tutto per evitare che gli oggetti diventino un rifiuto. Si tratta di laboratori artigianali, botteghe e negozi, i cui gestori hanno deciso di “prendersi cura” degli oggetti rotti ma che ancora potrebbero avere lunga vita.
Il recupero è uno dei primi criteri per entrare a far parte della mappa del territorio di Milano in cui si salva ciò che diventerebbe irrimediabilmente rifiuto, ma non è l’unico. Accanto a questo, il riutilizzo è un altro dei criteri presi in considerazione per la mappa “anti rifiuto” del progetto Giacimenti urbani, ideato dalla presidente dell’omonima associazione Donatella Pavan e dal Consorzio Cantiere Cuccagna. In questi luoghi in cui si cerca di preservare e mantenere un legame con il passato, si riutilizzano, per esempio, oggetti o vestiti che agli altri non piacciono o servono più, e, ancora, si riusano oggetti inutilizzati, per esempio contenitori, come quelli usati come imballaggio per gli alimenti o per le bevande. Un modo, quest’ultimo, per evitare che si utilizzino imballaggi sempre nuovi, quando invece nella dispensa delle proprie case se ne trovano già in abbondanza.
Una mappatura, dunque, nata per sensibilizzare consumatori, istituzioni, professionisti e imprese sul valore degli scarti e dei rifiuti e che si rivolge ai cittadini coinvolgendoli attraverso mostre, laboratori e workshop sul tema della riduzione dei rifiuti. Ad oggi, la maggior parte dei luoghi segnalati sono soprattutto nell’area est di Milano, ma è un processo in divenire che coinvolgerà anche altre zone di Milano. Tra i luoghi “salva- rifiuto” si segnalano, per esempio Cascina Cuccagna, una cascina settecentesca che, da decadente e abbandonata è diventata luogo di incontro e aggregazione, laboratorio in cui il recupero e il riuso costituiscono una delle attività principali e in cui è già attiva, tra le tante attività, la “Falegnameria aperta”, una vera falegnameria dove si svolgono laboratori di riuso e recupero creativo del legno dedicati a giovani e ragazzi.
di Angela Conversano per Eco dalle Città
1 comment
Hunti says:
nov 28, 2015
Quando ero piccolo e non c’era anrcoa la televisione, la gente la sera andava a veglia . Ci si incontrava nelle case dopo cena e si conversava. Si puf2 anche dire che era meglio, ma la cosa non e8 riproponibile.Come ho scritto nell’articolo, i metodi del confronto possono essere tanti.Questo e8 quello che possiamo offrire. E’ un’inziativa per la prima parte quella della messa a punto dei temi. Poi si vedre0. Si potrebbero anche organizzare quelli che gli inglesi chiamano hastings . Tutti i candidati rispondono, in un’iniziativa pubblica alle stesse domande e le domande potrebbero essere anche quelle emerse nella prima parte del lavoro.Io per natura e convinzione sono un incrementalista . La partecipazione al dibattito su Chiusinews di un assessore, un consigliere e del segretario dell’Unione Comunale del PD sare0 poco, ma e8 sicuramente gie0 qualcosa. Soprattutto dopo che per anni il confronto era stato quasi inesistente.