Si chiama Zida Lab ed è un laboratorio del riuso in cui “ci si prende cura di oggetti inutilizzati destinandoli a nuova vita, nuova forma, nuovo utilizzo”. Si trova a Torino, in via Eusebio Bava, quartiere Vanchiglia, uno dei luoghi della città in cui le iniziative legate ad uno uso e un consumo più sostenibile di oggetti e risorse si stanno moltiplicando.
Nato poco più di un mese fa, Zida Lab crea home design, installazioni murali, bijoux e accessori utilizzando materiali ed oggetti di recupero, vecchi, vintage, a volte malandati o che hanno perso la loro funzione originaria.
Come scrive su facebook l’ideatrice Federica Salvatori, romana, “Zida è stato per anni solo uno spazio mentale, oggi, prendendo in prestito il nome da una prozia molto amata, è divenuto luogo fisico. E’ una piccola rivoluzione estetica e creativa: ad ogni oggetto che arriva con il suo bagaglio è data una seconda possibilità, che sia un oggetto procurato da Zida o uno proprio, il gioco non cambia”.
Il laboratorio offre inoltre la la possibilità a chiunque si rechi in via Bava di cimentarsi seduta stante nel riuso di ciò che porta da casa: “Insieme ai nostri soci che si iscrivono all’Express Lab (Zida è un Arci,ndr) si può rinnovare o creare un oggetto quasi in tempo reale, senza vincoli di orario, giorni o numero minimo di partecipanti”.
È chiaro che attività come quelle di Zida oltre a stimolare la creatività e le abilità manuali hanno “un intento eco-sostenibile: il recupero evita gli sprechi ed i complessi processi di smaltimento”, come sottolinea Federica.
“Zida Lab non restaura: riusa, sedie, stoviglie, pentole, bauli, racchette, scatole, pezzi di mobili, bottoni, libri, tazzine”. Il motto è: “non si butta via niente”.
Bruno Casula per Eco dalle Città