L’accordo siglato lo scorso 26 febbraio dà il via alla prima esperienza di “fishing for litter” in Italia
Sono 280 milioni le tonnellate di plastica che vengono prodotte ogni anno nel mondo. Si tratta di un quantitativo destinato a raddoppiare da qui al 2050. Una quantità considerevole di questa produzione – all’incirca 8 milioni di tonnellate – finisce in mare generando danni incalcolabili alla flora e alla fauna acquatiche.
Il mar Mediterraneo è particolarmente esposto a tale pericolo per le sue stesse caratteristiche, quale mare “semi-chiuso” nel cui bacino sfociano importanti fiumi che, nel loro percorso, raccolgono e trasportano una grande quantità di rifiuti. Dalle coste del Sud Europa, del Medio Oriente e del Nord Africa finiscono in acqua enormi quantità di plastica e l’aspetto più paradossale è che – molto spesso – sono proprio i pescatori che dal mare traggono profitto ad alimentare il marine litter.
Secondo le stime più recenti sarebbero circa 250 miliardi i frammenti di plastica sparsi nel mar Mediterraneo. Alcuni studi hanno rilevato che il 95% dei macro rifiuti galleggianti avvistati (quelli superiori ai 25 cm) sarebbero di plastica. Fra questi il 41% è costituito da buste e frammenti vari, con una concentrazione che si attesta sui 13,3 rifiuti per chilometro quadrato.
Come dimostra il successo di alcuni libri usciti nell’ultimo anno (Un mare di plastica di Franco Borgogno e Trash di Piero Martin e Alessandra Viola) la sensibilità sul tema del marine litter sta crescendo in maniera esponenziale.
Lo scorso 26 febbraio Regione Toscana, Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, Unicoop Firenze, Legambiente, Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno Settentrionale, Labromare, Corpo delle Capitanerie di porto Guardia Costiera – Direzione marittima della Toscana, REVET e CFT hanno siglato un accordo che consentirà ai pescatori toscani di raccogliere i rifiuti plastici dalle acque marine e portarli al porto per destinarli al riciclo.
L’iniziativa è un grosso passo in avanti visto che, fino alla firma di questo accordo, i pescatori toscani erano obbligati a ributtare in mare i rifiuti plastici che finivano nelle loro reti durante l’attività ittica. Il progetto riguarda i 300 kmq di mare del Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano situato fra le province di Livorno e Grosseto e avrà inizialmente una durata di sei mesi.
Dopo una fase preliminare di formazione degli equipaggi dei pescherecci coinvolti, sulle imbarcazioni verranno installati dei contenitori (big bag) in cui verranno stivati i rifiuti raccolti. Una volta giunti al porto i rifiuti verranno analizzati e selezionati dai tecnici e destinati allo smaltimento o al riciclo.
Quella toscana sarà, dunque, la prima esperienza di fishing for litter, un tipo di attività già collaudata in altri Paesi. Uno degli esempi più virtuosi è quello di Fishing for Litter, l’associazione britannica attiva dal 2004 e attualmente impegnata nei mari della Scozia e della penisola della Cornovaglia. Le cifre parlano chiaro: finora sono 1210 le tonnellate di rifiuti raccolti in mare dalle 380 imbarcazioni che fanno parte del progetto.
Fra i partecipanti al progetto c’è Unicoop Firenze che ha deciso di sostenere il progetto con parte della somma ricavata dal centesimo che soci e clienti pagano per le buste in mater bi dell’ortofrutta.
“L’attenzione per l’ambiente è una delle basi della nostra cooperativa. Finora ci siamo impegnati, spesso anche anticipando la normativa nazionale, per la sostituzione delle buste in plastica tradizionale con quelle in mater bi, quindi per ridurre al minimo l’immissione di rifiuti non biodegradabili nell’ambiente adesso vogliamo lavorare per chiudere la filiera della riduzione dell’inquinamento, in particolare sull’ecosistema marino, andando a recuperare le plastiche buttate in mare. Con questo accordo vogliamo agire sul piano pratico, trasformando i pescatori in spazzini del mare, e sul piano della consapevolezza dei cittadini, a cui vogliamo raccontare che fine fanno i loro rifiuti”, ha spiegato Daniela Mori, presidente del Consiglio di Sorveglianza di Unicoop Firenze.
Ma le azioni per arginare il dilagante fenomeno del littering non si limitano alla pulizia delle acque: dal 1° marzo e fino al 30 giugno 2018 è possibile realizzare azioni di pulizia sotto la bandiera di Let’s Clean Up Europe (LCUE). Cuore della campagna europea contro il littering e l’abbandono dei rifiuti saranno i giorni dall’11 al 13 maggio.
Per proporre ed organizzare, sull’intero territorio nazionale, azioni di raccolta e pulizia straordinaria del territorio che coinvolgano direttamente ed attivamente i cittadini potete andare a questo link.
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