Addio alle posate monouso in plastica? I tentativi di trovare alternative all’uso e all’abuso di materie plastiche in campo alimentare sono numerosi, visto l’effetto dannoso e altamente inquinante che esse hanno sull’ambiente, in particolare su quei litorali e quei fondali marini che abbiamo iniziato a frequentare e ammirare con il sopraggiungere dell’estate. Secondo il rapporto Beach Litter 2016 di Legambiente, anche quest’anno le spiagge italiane, da nord a sud, sono invase per i 76% di rifiuti in plastica e polistirolo: è tempo di correre ai ripari, mettendo in campo scelte e buone pratiche quotidiane che, in quanto tali, non possono risparmiare le abitudini a tavola.
Ben oltre le posate usa-e-getta in bioplastica realizzata a partire dal mais, completamente biodegradabili e compostabili, arrivano forchette, coltelli e cucchiai commestibili. “Usa-e-mangia” è dunque il nuovo paradigma, che contempla un consumo idrico e costi energetici di produzione minori rispetto a qualunque alternativa.
E’ storia recente il successo della campagna online di finanziamento del progetto promosso dalla start-up Bakeys, ideata nel 2010 dal chimico indiano Narayana Peesapaty, per la produzione e la distribuzione di cucchiai commestibili: quasi 300 mila dollari raccolti in due mesi – da marzo ad aprile 2016 – è il grande quanto inatteso risultato di un prodotto che solo in India ha venduto circa 1,5 milioni di unità. La ricetta prevede un mix di farina di sorgo (un cereale molto resistente all’azione dei liquidi), di grano e di riso, combinati a ingredienti variabili a seconda dei gusti e delle esigenze gastronomiche.
Attualmente le posate commestibili sono vegane, il prossimo obiettivo è di renderle anche gluten free.
Ma il progetto non è l’unico nel suo genere. Un’altra start-up, questa volta americana con sede a New York, ha realizzato posate commestibili a base di mais: si chiama Triangle Tree e si è concentrata sugli Edible Spoon, cucchiai edibili, disponibili di diversi gusti. Per la presenza di latte e uova nella preparazione, tuttavia, queste posate a stelle e strisce non sono adatte a chi sceglie un’alimentazione vegana.
C’è poi una terza possibilità, adatta a chi sposa l’assunto del “chi fa da sé fa per tre”, o non può resistere al richiamo dell’autoproduzione: cucinare autonomamente le proprie posate commestibili, a partire dalle preferenze o esigenze etico-culinarie di casa.
Ecco una semplice video-ricetta che prevede il solo utilizzo di farina, acqua e sale. Alla creatività e alla voglia di sperimentare di ciascuno va la scelta degli ingredienti aggiuntivi e degli aromi più graditi per le proprie personali posate commestibili. Buon appetito!