I vantaggi della dematerializzazione li conosciamo tutti. Oltre agli evidenti vantaggi ambientali e economici, la dematerializzazione permette anche di avvicinare i servizi delle aziende e della pubblica amministrazione al cittadino. La dematerializzazione della Pubblica Amministrazione in Italia è una mezza realtà. Gli ostacoli da superare sono molti, ma tutti i settori della PA si stanno incamminando verso una seria digitalizzazione dei documenti e non solo.
Un piccolo esempio può essere l’esenzione, introdotta da metà ottobre 2015, di apporre il tagliando assicurativo della Rc auto in automobile. Certo è un piccolo passo ma va in quella direzione. Un altro esempio, molto più concreto in termini di volumi di carta risparmiata, è la fatturazione elettronica da e verso la pubblica amministrazione, che dalla scorsa estate è diventata una realtà.
Dal 1° luglio 2016 l’Agenzia delle Entrate attiverà un nuovo servizio gratuito per le aziende, mettendo a disposizione una piattaforma on line per la generazione, trasmissione e conservazione delle fatture elettroniche. Mentre dal 1° gennaio 2017 il Mef (Ministero dell’Economia e delle Finanze) lancerà SDI – Sistema di Interscambio, uno strumento per veicolare le fatture tra cliente e fornitore, un sistema molto simile a quello che già avviene per la fatturazione elettronica verso la pubblica amministrazione. Uno strumento molto utile perle aziende in quanto darà più certezza sulla ricezione delle fatture, e produrrà in tempo reale lo “stato delle operazioni rilevanti ai fini IVA”.
Ma non è solo l’economia a trainare il processo di dematerializzazione. Il Comune di Torino, il 9 febbraio 2016, ha approvato un provvedimento per la dematerializzazione delle pratiche pre-elettorali. In sostanza il provvedimento prevede l’informatizzazione di tutte “le procedure per la nomina dei rappresentanti di lista e a dotare questi ultimi di accesso autenticato ad un sistema contenente i dati dei rappresentanti di lista e relative comunicazioni”.
Anche nella sanità c’è fermento. Oltre all’entrata in vigore, dal 1° febbraio 2016, della nuova ricetta elettronica (Nre) o dematerializzata, le Asl si stanno attivando per ridurre drasticamente l’impressionante mole di carta che sommerge il rapporto medico paziente. Un esempio su tutti è quello dell‘Asl di Barletta-Andria-Trani che insieme a Microsoft ha avviato un progetto (già pienamente operativo), che prevede la digitalizzazione di tutti i referti medici e il download sicuro da parte dei cittadini.
Luigi Vendola per Eco dalle Città