Lo scorso 24 novembre la Commissione Ambiente del Parlamento europeo ha votato l’accordo raggiunto dal Consiglio per la riduzione dell’utilizzo di sacchetti monouso in plastica nei Paesi dell’Unione. Il testo votato dalla Commissione Ambiente è leggermente diverso da quello approvato dal Parlamento Europeo il 16 aprile scorso, emendato a sua volta rispetto all’originaria proposta della Commissione Europea.
L’Unione Europea ha dunque deciso di limitare fortemente l’uso dei sacchetti di plastica: l’inquinamento causato da questo tipo di buste rappresenta infatti un grave problema ambientale, in particolare per gli effetti nocivi sugli ecosistemi acquatici. L’ambizioso obiettivo finale è ottenere una riduzione del consumo di sacchetti sotto i 50 micron di spessore del 90% entro il 2025, diminuzione calcolata in base ai livelli di utilizzo del 2010. Oggi la quasi totalità dei sacchetti in circolazione rientrano in questa categoria. Per arrivare a tale risultato, i Ventotto dovranno arrivare il 31 dicembre 2019 a un consumo annuo per abitante di 90 sacchetti (cioè una riduzione del 50% rispetto al 2010). Sul tema dei sacchetti di plastica non biodegradabili l’Europa si allinea così all’Italia, che – nel 2011- è stata battistrada nel mettere al bando i sacchetti di plastica non biodegradabili.
Il provvedimento impone ai paesi membri di introdurre una tassa sulle buste di plastica entro il 31 dicembre 2018, oppure di ridurre i consumi di sacchetti sotto i 50 micron di spessore a 90 unità per abitante entro il 31 dicembre 2019 e a 40 entro il 31 dicembre 2025, con una riduzione rispettivamente del 50% e del 90% rispetto ai livelli 2010. Ogni Paese potrà decidere quali strumenti adottare per arrivare al traguardo finale.
Per avvolgere alimenti come frutta e verdura i sacchetti di plastica dovranno dunque essere sostituiti da sacchetti di carta riciclata o sacchetti biodegradabili e compostabili. Per contribuire a disincentivare l’uso di buste di plastica, l’accordo prevede anche l’introduzione di un’etichetta obbligatoria per distinguere i sacchetti biodegradabili da quelli non biodegradabili.
“L’accordo permette all’Europa di aggredire un problema ambientale molto rilevante”, ha dichiarato in un comunicato Gian Luca Galletti, Ministro dell’Ambiente italiano, presidente di turno del Consiglio dei ministri europei.
Prima di andare a fare la spesa, dunque, armiamoci di una bella borsa di stoffa: resistente e riutilizzabile sempre!
Sara Minucci per eHabitat.it