Diciamoci la verità: dalla seconda metà dell’Ottocento (quando è iniziata la sua storia) ad oggi, la plastica ne ha fatta di strada.
Più del 50% di tutte le merci che viaggiano in Europa viene imballato utilizzando questo materiale e basta guardarsi intorno, ovunque ci troviamo, per renderci immediatamente conto dell’enorme, spesso ingombrante, presenza di plastica nelle nostre vite e nelle nostre pattumiere.
Non è un caso, dunque, che uno spazio altrettanto ampio le sia riservato nelle azioni in programma per la SERR, appuntamento che per definizione punta alla riduzione dei rifiuti. Ammessa a pieno titolo fra le numerose iniziative che, in tutta Europa, educano al recupero o all’upcycling dei materiali più variegati, sono molti i progetti che si concentrano specificatamente sulla plastica, denunciandone l’abuso e indicandone alternative.
Se vi siete recati al supermercato dal 21 al 23 novembre, ad esempio, potreste esservi imbattuti in membri di Legambiente “sotto-copertura”, inviati a investigare sull’effettiva legalità delle shopper fornite. È dei giorni scorsi la notizia del raggiungimento di un accordo in ambito Ue per l’ottenimento di misure vincolanti contro l’uso dei sacchetti di plastica e Legambiente, parte del comitato promotore della SERR, ha quest’anno deciso di dare ulteriore eco all’argomento. La seconda fase dell’iniziativa, in programma dal 28 al 30 novembre, consisterà in una campagna di informazione rivolta ai cittadini e ai commercianti sul riconoscimento dei sacchetti non conformi alla legge.
Plastic food project, invece, è un’iniziativa che combina arte, formazione e consapevolezza: nata con l’intenzione di mostrare, attraverso installazioni in plastica, l’impatto che i rifiuti hanno sul quotidiano e sul nostro rapporto con un cibo eccessivamente imballato e sofisticato, ha aperto il primo Festival per la Riduzione dei Rifiuti del Marocco, a Kenitra. Questa settimana, il Plastic Food Project è approdato in Umbria, presso l’Istituto Tecnico “Franchetti-Salviani” di Città del Castello, dove fino al 29 novembre è oggetto di lezioni e dibattiti tesi alla riduzione dello spreco.
Stesso intento educativo per il progetto scolastico Plastica: no, grazie, svoltosi in Campania, presso l’Istituto Tecnico Fermi di Sarno (SA). Qui, a spalleggiare le lezioni teoriche incentrate sulla classificazione e i simboli dei rifiuti, è intervenuta la manualità delle mamme, chiamate a realizzare a colpi di ago e filo le shopper in stoffa progettate dai figli, in sostituzione ai sacchetti di plastica.
Molte, infine, le azioni che, sul territorio nazionale, si focalizzano sull’uso dell’acqua di rete cittadina con il fine di ridurre l’utilizzo delle bottiglie di plastica e limitare la produzione di CO2. L’erogazione di acqua gratis a Novara, l’installazione di case dell’acqua a Robbiate e in Costiera Amalfitana, le iniziative di Hera sul territorio dell’Emilia Romagna sono solo alcuni esempi di buone pratiche per scelte di consumo plastic-free.
Trovarne altre, durante la SERR e oltre, non può che diventare un’ottima abitudine.
di Valentina Tibaldi per eHabitat.it