Cos’è la SERR? A cosa serve? Perché dopo la prima edizione pilota del 2008 ha ancora senso parlare di riduzione dei rifiuti? Cos’è stato fatto in questi anni in Europa e in Italia per la gestione dei rifiuti in materia sia di riciclo sia di riduzione e riuso?
Queste saranno alcune delle domande cui cercheremo di rispondere nell’hangout organizzato da eHabitat.it, media partner della Serr, martedì 11 novembre alle ore 11.
La Serr è nata come una campagna di comunicazione ambientale in seno a pochi Stati, tra cui l’Italia. Anno dopo anno si è poi estesa a quasi tutti i Paesi Europei.
Dal 2009 si svolge alla fine di novembre e coinvolge imprese, istituzioni e scuole, i cosiddetti project developer, che per l’occasione organizzano attività di sensibilizzazione per la cittadinanza sul tema della riduzione dei rifiuti.
Target della comunicazione è quindi la cittadinanza nel suo complesso. Obiettivo: cambiare stile di vita delle singole persone e approccio alla gestione dei rifiuti di istituzioni e imprese.
Ce la farà la Serr a raggiungere questo obiettivo? Per quanto tempo avremo ancora bisogno di questa campagna di comunicazione per vedere dei reali e profondi cambiamenti?
Se ne discuterà insieme ad alcuni membri del Comitato Nazionale. In particolare interverranno: Emanuela Rosio e Emanuele Biestro di AICA (Associazione Internazionale per la Comunicazione Ambientale), segreteria organizzativa della Serr, Paolo Hutter di Eco dalle Città, uno dei primi membri del Comitato nazionale ad aver creduto in questa campagna, Bernardo Piccioli di Federambiente (Federazione Italiana Servizi Pubblici di Igiene Ambientale) impegnato nella valutazione delle adesioni dei project developer.
A moderare sarà Silvia Musso di eHabitat.it, giornalista sensibile alla tematica dei rifiuti e particolarmente legata a questa campagna avendone seguito in prima persona le prime edizioni.
L’appuntamento è per martedì 11 novembre alle ore 11: un momento della giornata in cui gli “addetti ai lavori” saranno davanti ai loro pc seduti alle scrivanie dei loro uffici.
Professionisti, insegnanti, amministratori e cittadini, fate una pausa e seguite questa discussione: riguarda tutti noi e un futuro sostenibile con meno rifiuti. Ci vediamo su Google+!