Nel suo libro del 2006, The Ethics of Waste, Gay Hawins ha descritto vividamente la strana condizione della spazzatura: cose che gettiamo via e che, appena abbandonano le nostre mani, spariscono andando a finire, nell’immaginario comune, in un luogo distante, indefinito, invisibile. È il ben noto principio del ‘lontano dagli occhi, lontano dal cuore’. Una volta che è stato gettato, il rifiuto diventa un problema di qualcun altro. Ciò è vero in particolare quando si parla di littering: il peggior tipo di spazzatura, ovvero quello che finisce abbandonato lungo le nostre strade e nei parchi, inquinando fiumi e mari, e contaminando gli habitat naturali.

Questo è stato il punto di partenza di un progetto chiamato Litterati, basato sull’utilizzo dello smartphone e sulla partecipazione attiva dell’intera comunità per pulire il mondo dai rifiuti abbandonati in maniera divertente e condivisa, ‘un pezzo alla volta’.

«Ricordo che al campo estivo, quando ero bambino, prima che i nostri genitori venissero in visita il direttore ci esortava a raccogliere cinque rifiuti ciascuno. Essenzialmente, stavamo realizzando una pulizia del campo in crowdsourcing» racconta Jeff Kirschner, ideatore dell’app Litterati, durante il suo talk a TED. «Perché non applicare lo stesso modello all’intero Pianeta, sfruttando la tecnologia per renderlo divertente e interessante? Ecco come nasce Litterati: trova un rifiuto, fotografalo, catalogalo e riciclalo».

Jeff Kirschner, ideatore dell'app Litterati

Jeff Kirschner, ideatore dell’app Litterati

Continua Kirschner: «All’inizio, ero solo io. Fotografavo dieci rifiuti al giorno e man mano la raccolta diventava sorprendentemente piacevole, perfino artistica. Più importante era però il fatto che stavo documentando il mio impatto personale sulla pulizia del Pianeta. Presto, altri hanno cominciato a contribuire alla ‘discarica digitale’, una galleria fotografica di rifiuti abbandonati che erano stati raccolti e riciclati correttamente. In poco tempo sono state fotografate decine di migliaia di rifiuti ed è nata una vera e propria comunità».

Quello di comunità è il concetto cardine alla base dello sviluppo dell’app: «Lo scopo di Litterati è creare un cambiamento. Cambiare la nostra percezione, le nostre pratiche e, in ultima analisi, il nostro Pianeta. Quando si affrontano problemi su larga scala, è facile sentirsi impotenti. Di solito, quando vediamo una bottiglia di plastica abbandonata lungo per strada, quello di raccoglierla ci sembra un gesto inutile. Che differenza potrebbe mai fare? Ovviamente è un gesto che fa la differenza, ma la percezione del singolo individuo tende a suggerirgli il contrario. Una tecnologia come Litterati aiuta pertanto a connettere i membri della comunità, facendo in modo che la sensazione di impotenza possa evolvere verso l’empowerment personale: infatti, se vediamo che anche altre centinaia, migliaia di persone stanno raccogliendo come noi le bottiglie di plastica abbandonate nella loro città, ci sentiremo parte di qualcosa di più grande e saremo più inclini a partecipare a nostra volta».

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L’obiettivo finale del progetto è un Pianeta senza rifiuti, ma ancor prima di questo Kirschner intende costruire un database che indichi quali sono i rifiuti abbandonati più spesso, con l’obiettivo di ideare delle alternative maggiormente sostenibili. I rifiuti plastici, le cartacce e i mozziconi di sigaretta sono attualmente in cima all’elenco. La possibilità di geo-localizzare le foto aiuta inoltre a creare una mappa visiva dei rifiuti, che può risultare utile, da un lato, per le autorità municipali, che possono ad esempio decidere su questa base di aumentare il numero di cestini posizionati nell’area interessata. E, dall’altro, per convincere brand privati (come McDonalds o Starbucks, i cui contenitori e imballaggi figurano comunemente fra i rifiuti abbandonati in US) a ideare packaging più sostenibili o ad offrire degli incentivi ai loro consumatori a fronte della riconsegna dei recipienti usati.

Infine, un’ultima riflessione nasce dal connubio fra rifiuti e fotografia. Molte foto riescono infatti a ritrarre l’inaspettata bellezza dei rifiuti. Altrettanto spesso, esse mostrano come luoghi bellissimi siano soffocati dalla loro presenza, evidenziando il netto contrasto fra natura incontaminata e danni creati dall’azione dell’uomo.

Questa iniziativa ci insegna come tutti possiamo contribuire a mantenere il mondo più pulito dai rifiuti: iniziamo a farlo anche partecipando a iniziative collettive come il Let’s Clean Up Europe!

logo-quadrato-con-claim-trasparente-e1413477569439Alessandra Varotto