Secondo numerosi studi, negli Stati Uniti, ogni anno vengono venduti e consumati circa 146 miliardi di contenitori da asporto tra bevande e cibo take away. I classici prodotti, tra cui primeggiano bicchieri e tazze da caffè, pur potendo essere riciclati, hanno un ciclo di utilizzo di due o tre volte e spesso non vengono buttati negli appositi cestini per la raccolta differenziata, diventando causa di inquinamento e andando ad accrescere la già elevatissima (forse la maggiore al mondo) quantità di rifiuti accumulati in discarica o negli inceneritori.
L’anno scorso però, in California è nata una start-up che potrebbe cambiare le cose, o almeno migliorarle! Si chiama “Reduce. Reuse. Grow.”. Il progetto è ambizioso e originale, e mira a diffondere una maggiore consapevolezza del rispetto della natura ai milioni di consumatori di caffè e altre bevande da asporto in tutto il mondo.
L’obiettivo è quello di ridurre a zero i rifiuti: la start-up ha infatti ideato una tazza take away ecologica, in grado di biodegradarsi completamente e che, una volta buttata, contribuisce alla crescita di nuove piante e alla conseguente riduzione di CO2 nell’aria! Come? Le tazze del progetto sono realizzate in cellulosa compostabile, impastata con semi di piante e fiori originari della California. Una volta bevuto il caffè, la tazza va messa in acqua per circa cinque minuti e poi “piantata”!
Una volta interrata la tazza, le piante dovrebbero germogliare in circa quattro settimane. Immaginatevi migliaia di tazze che danno vita ad altrettante piante: davvero un bell’affare per la diminuzione di CO2 e la riforestazione, oltre che per il ripopolamento delle api e di tutti gli impollinatori! Nel caso in cui invece i clienti non desiderino occuparsene o non ne abbiano il tempo e abbandonino a terra la tazza, senza utilizzare i cestini, questa sarà comunque in grado di biodegradarsi in un periodo di tempo pari a circa 180 giorni. E chissà che qualche seme non riesca ugualmente a germogliare!
L’idea non è completamente nuova, già la casa editrice argentina Pequeño Editor aveva ideato un libro per bambini con semi mischiati alle pagine che, una volta letto, poteva essere piantato per dar vita a un albero. Lo stesso per una casa editrice giapponese che ha inserito semi di fiori tra le pagine di un noto quotidiano con lo stesso obiettivo. Per stimolare la cultura del riciclo, diminuire la mole dei rifiuti e contribuire a rendere più verdi le città e gli spazi urbani, è necessario ricorrere a soluzioni intelligenti ed originali, che sorprendano e divertano la gente, e questo è sicuramente un esempio vincente.
Attendiamo iniziative simili anche in Italia, certi che il sempre più crescente interesse per l’ambiente ispirerà nuovi progetti altrettanto green anche ai nostri imprenditori.